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Doppio turbo per Lancia Delta

dfi Giampiero Bottino

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30 dicembre 2008


Un motore all'avanguardia, un eccellente esempio di quella tendenza al downsizing nella quale molti costruttori vedono la ricetta più praticabile per garantire elevati livelli di compatibilità ambientale senza penalizzare le prestazioni, che restano la componente fondamentale di quel piacere della guida al quale è così difficile rinunciare. Sviluppato nell'arco quattro anni da Fpt (Fiat powertrain technologies) partendo dal noto e apprezzato 1.9 Multijet da 150 Cv, riesce infatti a elargire performance degne di un 5 o 6 cilindri pur garantendo consumi ed emissioni di un "4", quale in effetti è.

Il merito è della sovralimentazione a "doppio stadio" con la quale è stato tra l'altro eliminato il "buco" ai regimi più bassi che costituisce uno dei pochi, ma fastidiosi punti deboli dei moderni diesel. L'azione combinata di due turbocompressori, uno più piccolo che agisce da solo fino ai 1.500 giri, l'altro più grande che dapprima lo affianca per poi "dargli il cambio" oltre i 3mila giri, rende infatti disponibile praticamente da subito il 70% della elevata coppia massima, esaltando ulteriormente l'elasticità propria dei propulsori a gasolio.
Il risultato è sorprendente: la Lancia Delta 1.9 Twin turbo, primo modello del Lingotto ad adottarlo, ha entusiasmato per quel motore che sembra "non finire mai" e che, per l'elevata potenza specifica (100 Cv/litro), regala sensazioni – e prestazioni – analoghe a quelle di un benzina a vocazione sportiva. Solo una certa rumorosità svela la differenza. Per il resto, si potrebbe credere di avere nel cofano un 2.4/2.5 litri, se i valori di consumi ed emissioni non ne rammentassero la cubatura effettiva.
Peccato che, come si converrebbe a un'ammiraglia seppure compatta, non sia previsto l'abbinamento con un cambio automatico di livello adeguato che, visti gli elevati valori di coppia in gioco, andrebbe progettato ad hoc, con un investimento rilevante. Impegno non facile da sostenere in tempi come questi, quando le risorse tutt'altro che illimitate vanno gestite con attenzione quasi sparagnina, indirizzandole verso priorità ben precise.
Anche col cambio manuale, comunque, il nuovo motore è del tutto convincente. Non a caso da quando è disponibile (metà ottobre) vale quasi il 10% di tutti gli ordini cliente della Delta. Che a tutt'oggi sono circa 20mila, a fronte di 15mila consegne già effettuate: 10mila in Italia, dove la vettura è in vendita da luglio, il resto in Europa dove il debutto è avvenuto all'inizio di settembre.
«Il Twin turbo Multijet – sottolinea Olivier François, Ceo della Lancia – esalta uno dei tre paradossi che hanno ispirato l'evoluzione del progetto Delta: è la "sportività ecologica" che va a braccetto con la "spaziosità compatta" e il "lusso accessibile"». Il tutto nel segno di un Dna fatto di eleganza, temperamento e capacità di differenziarsi su cui François ha basato la "ricostruzione" dell'immagine di marca, ispirando a questi concetti l'intero ventaglio delle attività aziendali: dal prodotto alle vendite al marketing.
Proprio in quest'ultimo campo il manager francese ha compiuto autentici prodigi, assistito dalla buona sorte (quella che ha inopinatamente fatto di Carla Bruni, testimonial della Musa, la "Première dame" di Francia) e da felici intuizioni: la pubblicità "tibetana" della Delta con Richard Gere avrà forse irritato un po' le autorità cinesi, ma ha funzionato a meraviglia.

Infatti, impressionato dallo spot e sorpreso per l'attenzione riservata da un brand commerciale alle tematiche di libertà e democrazia, Michail Gorbaciov, co-presidente del 9° Summit mondiale del premi Nobel per la Pace, ha "voluto" la marca italiana alla manifestazione parigina. François è andato oltre, facendo di Lancia il main sponsor e della Delta l'auto ufficiale dell'evento. Nobel (oltre a Gorby, Lech Walesa, Frederik Willem De Klerk e Betty Williams) e ospiti d'onore (da Ingrid Betancourt a Bono degli U2) hanno accettato di apparire, senza compenso, in un breve filmato (girato, montato e sonorizzato in una giornata) che è uno degli spot più coinvolgenti ed emozionanti – con la Delta vuota che "trasporta" idealmente Aung San Suu Kyi, Nobel per la Pace 1991 da anni agli arresti domiciliari per volontà della giunta militare birmana – che abbiamo mai visto. E che tornerà in tv nei giorni del Natale con un inedito: la voce narrante di un altro Nobel, questa volta italiano, Dario Fo.

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